Spunta una nuova variante del Covid, HV.1: cosa sappiamo fino a questo momento e quali sono i sintomi principali.
Sale nuovamente l’allerta sul fronte Covid. L’incubo pandemia non è ancora stato definitivamente lasciato alle spalle. Il virus continua infatti a mutare, e le nuove varianti preoccupano gli esperti. Negli ultimi giorni ad accendere nuovamente i riflettori sul virus è stata in particolare la variante HV.1, una nuova versione del virus che si sta rapidamente diffondendo negli Stati Uniti.
I numeri sono molto preoccupanti. Dalla fine di settembre, in sole due settimane, è passata dal 7-8% a quasi il 13%, e il trend è in rapida crescita, al punto che secondo gli esperti potrebbe presto diventare dominante sul territorio americano, e quindi arrivare in tempi non molto lunghi anche in Europa. Ma cosa sappiamo su questa nuova variante e quali sono i sintomi per riconoscerla?
Cosa sappiamo sulla variante HV.1 del Covid
A raccontare alcuni dettagli su questa nuova mutazione del coronavirus è stato, ai microfoni di Adnkronos Salute, il professor Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma. Questa mutazione è una delle sottovarianti di EG.5 e in qualche modo ricorda la variante Delta.
Questo non vuol dire che il virus stia facendo passi indietro, ma secondo l’esperto potrebbe accadere che la variante originaria, stabilizzandosi come accaduto con Omicron, crei una serie di sottovarianti, tutte non molto lontane dalla variante originaria anche a livello di sintomi.
I sintomi della variante HV.1
In attesa di vedere come si evolverà questa nuova sottovariante, che attualmente si sta diffondendo soprattutto nell’area di New York, e in attesa quindi che gli esperti la battezzino con un nome più riconoscibile, è naturale chiedersi quali siano i sintomi per riconoscere questa nuova tipologia di virus.
A livello sintomatico non ci sono in realtà molte differenze rispetto alle precedenti varianti. La nuova mutazione non colpisce nuovamente i polmoni, ma si ferma a quanto sembra alle vie aeree alte, causando in particolare sintomi comuni come raffreddore, mal di gola e febbre.
Inoltre, a livello di evasione HV.1 si comporta in maniera non dissimile rispetto alla famiglia Omicron. Per questo motivo non preoccupa più di tanto gli esperti, dal momento che dovrebbe essere comunque limitabile attraverso l’uso dei vaccini già in nostro possesso.
La situazione in Italia
Attualmente non c’è comunque ancora alcun segnale di arrivo della nuova variante in Italia, e la comunità medico-scientifica è in attesa di vedere come si evolverà la situazione, anche a confronto con le altre varianti, come Pirola.
Anche nel nostro paese, nelle ultime settimane, si è però registrato un nuovo aumento dei casi del 13%. In particolar modo, l’incidenza ha toccato soprattutto gi pazienti di età superiore ai 66 anni. L’indice Rt, sebbene sia ancora al di sotto della soglia epidemica, è salito a 0,96, e se è vero che l’occupazione delle terapie intensive è rimasta pressoché stabile, è salita l’occupazione in area medica.
Numeri che invitano a tenere l’allerta alta, considerando anche che il freddo autunnale deve ancora arrivare che questa coda finale d’estate potrebbe aver tenuto maggiormente a freno la diffusione del virus.